Questo episodio, ancora ambientato a Brescia, è di pura finzione narrativa. Ci siamo divertiti a giocare con il personaggio di Michelangelo, che di sicuro avrebbe speso i suoi primi guadagni in osteria, investendoli in vino e donne. La vita di Merisi è talmente piena di situazioni limite, tra risse, duelli e legami con la criminalità, che non è difficile immaginarlo ad inseguire un ladruncolo tra i vicoli del centro cittadino. Anche il personaggio del piccolo delinquente costretto a rubare per qualcuno più malvagio di lui è un universale della narrazione, perché in fin dei conti ad una certa età non si può mai essere veramente troppo cattivi. L'avventura è un elemento fondamentale della nostra serie, e anche quando è solamente frutto della nostra fantasia, è comunque un omaggio alla vita spericolata di Caravaggio.
giovedì 31 maggio 2012
giovedì 10 maggio 2012
Quinto episodio
Michelangelo è ancora a Brescia. Non si sa quanto ci restò veramente, ma Roberto Longhi nel suo Caravaggio (Firenze, Giunti, 1998) insiste sulla centralità di questa esperienza. Ci sono infatti due tesi controverse sul periodo preromano di Michelangelo. Secondo alcuni, Merisi lasciò Milano per studiare i maestri del colore Veneziano. Per il Longhi, invece, si dovrebbero soprattutto al bresciano Vincenzo Foppa alcuni degli elementi dominanti la futura produzione artistica di Caravaggio: la rivoluzione luministica e la caratterizzazione naturalistica. Noi abbiamo sposato quest'ultima tesi, più in linea con una possibile maturazione artistica di Merisi. Abbiamo però comunque deciso di rappresentare entrambe le città, Brescia e Venezia, nei due più lunghi cicli narrativi precedenti l'arrivo a Roma. La storia di questo episodio è completamente frutto di fantasia, ma ci permette di sottolineare il valore di un'esperienza così importante nella vita di Michelangelo.
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