Questa specie di moschettiere qui sopra sarebbe dovuto essere Caravaggio.
Il mio Caravaggio. Scritto e disegnato da me.
Era molti anni fa, io ero giovane e non sapevo cosa stavo facendo.
Quando mi misi, effettivamente, a scrivere e a provare a disegnare il progetto, mi resi conto che per rendere giustizia al personaggio non mi sarebbe bastato fare qualche disegnino campato in aria ma ci voleva uno studio e una preparazione che, semplicemente, non avevo.
E così, nonostante l'Eura avesse approvato il progetto, io lo misi nel cassetto.
Ripromettendomi di tirarlo fuori solo nel caso, un giorno, fossi stato all'altezza.
Con la nascita dell'Aurea, però, Enzo Marino tornò alla carica, chiedendomi di riprendere il tutto, trasformandolo però in una serie di avventure continuative sulla falsariga del Dago di Robin Wood.
Io continuavo a ritenere di non essere pronto, quindi, gli proposi qualcosa di diverso.
Prima di tutto, l'avrei solo scritto, affidando i disegni a qualche autore di esperienza, magari con una passione per il fumetto storico, per l'arte e per Michelangelo Merisi, in particolare.
In secondo luogo, non l'avrei scritto da solo ma mi sarei avvalso dell'aiuto di qualcuno che avesse il tempo per fare tutte le ricerche necessarie e potesse dedicare al progetto tutta l'attenzione necessaria. La mia intenzione era quella di mettere le basi della serie, partecipare attivamente alla scrittura dei primi episodi, supervisionare quelli successivi e, infine, distaccarmene, per lasciare tutto in mani altrui.
Per i disegni, dopo una ricerca abbastanza faticosa, trovammo in Paolo Ongaro l'interprete perfetto.
Per le sceneggiature, mi feci affiancare da Giulio Antonio Gualtieri.
Che non solo era un giovane sceneggiatore che stimavo e un allievo del mio socio Lorenzo Bartoli, ma era pure amico e compagno di avventure a Dungeons & Dragons.
Nei prossimi giorni, sarà Giulio a portare avanti questo blog, quindi, non mi rimane che affidarvi alle sue mani!
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