Finalmente, Roma. Secondo la storiografia classica Michelangelo arrivò nella città eterna nella seconda metà del 1592. Recentissimi studi condotti presso l'archivio di stato di Roma posticipano tutto al 1595, lasciando invece invariato quello che avvenne dopo. Tramite l'intercessione dello zio prete, Michelangelo fu ammesso a Palazzo colonna, ospite di Camilla Peretti, sorella del defunto Papa Sisto V. Sia che si tratti del 1592 o dopo la situazione della città eterna era la stessa; una terribile carestia aveva infatti impoverito le campagne circostanti e affamato la città. Clemente VIII però si preoccupava soprattutto di contrastare le dilaganti eresie tedesche facendo di Roma la città dell'arte. Il posto ideale per un giovane talento come Michelangelo...
mercoledì 17 aprile 2013
mercoledì 3 aprile 2013
Ventinovesimo episodio: La città dei morti
Questo episodio costituisce uno spartiacque importante per la serie: si tratta infatti dell'ultima avventura prima dell'arrivo a Roma, che costituirà a lungo l'ambientazione primaria per le nostre storie.Protagonista di questa puntata è la splendida Etruria, che si estende a nord di Roma fino al sud della Toscana. Da sempre le rovine etrusche, ed in particolare modo le necropoli, sono state oggetto di leggende popolari ed hanno rappresentato una sorta di centro di attrazione magica: ancora oggi vengono quotidianamente ritrovati resti di messe nere che hanno avuto luogo presso antichi siti archeologici. Per questo motivo, le rovine costituivano un'occasione troppo ghiotta per non approfittarne, considerato soprattuto che Michelangelo visse nell'ultimo periodo precedente all'avvento del pensiero scientifico, e quindi alla definitiva scissione tra possibile e impossibile. E a proposito di quest'ultimo, per quanto riguarda lo strano rito magico che ha luogo nell'episodio, non si tratta di una citazione del voodoo, ma di un'usanza storica tipica dell'epoca. Il grande sociologo Di Nola nel suo “ Lo specchio e l'olio” riporta la storia di Giacinto Centini, che fu decapitato a Campo dei Fiori nel 1635 perché reo di aver attentato alla vita di Papa Urbano VIII tramite la costruzione di una statua raffigurante il pontefice, poi trafitta secondo precise regole stregoniche.
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