In questo numero si conclude l'avventura dei butteri, in un insolito scenario western maremanno. Per chi è interessato all'argomento, i dipinti di Giovanni Fattori costituiscono un importante documentazione visiva dei pastori dei buoi, negli anni immediatamente precedenti alla bonifica definitiva di quei territori.
La strada verso Roma è spianata. Ci separa un solo episodio, il prossimo, omaggio all'Etruria e all'alto Lazio. Poi, la città eterna e l'inizio dell'avventura artistica di Michelangelo. Recentissimi studi sembrano ribaltare completamente la data dell'arrivo di Merisi, all'inizio universalmente riconosciuta per il 1592. Oggi, un'indagine condotta tra i documenti in dotazione all'archivio storico di Roma sposta gli stessi avvenimenti nel 1595. Noi, che lasciamo queste dispute agli storici, ci preoccupiamo soprattutto di intrattenervi con l'incredibile vita di Michelangelo Merisi da Caravaggio; siamo infatti convinti che il mistero che circonda la sua biografia costituisca lo sfondo ideale per il suo geniale talento, allo stesso modo dei contrasti di luce che lo hanno reso così famoso...
giovedì 21 marzo 2013
mercoledì 6 marzo 2013
Ventisettesimo episodio: I butteri
Michelangelo è in Maremma, vicino ai luoghi dove morirà molti anni dopo. Qui però siamo lontani dal mare. Ci troviamo in campagna, in quella che oggi è una grande pianura e che all'epoca era una terra difficile, brulla e piena di paludi. In quell'ambiente si poteva praticare solo l'allevamento, portato avanti dai butteri, ovvero pastori a cavallo di buoi. Gli storici dividono tra butteri maremmani e pontini, noi per ovvie ragioni ci siamo concentrati sui primi.
Veri e propri antisegnani dei cowboy, questi allevatori dalle origini antiche ( il termine buttero deriva addirittura dal greco, boutoros, ovvero colui che pungola i buoi) hanno trascinato per anni le loro mandrie su e giù per la maremma. Montavano selle caratteristiche, indossavano un mantello detto pastrano e mangiavano l'acquacotta, ovvero una zuppa fatta con quel poco che offriva la loro terra. Si cimentavano in gare di abilità a cavallo, molto simili ai rodei americani.
Le bonifiche dell'ottocento hanno modificato la struttura del territorio, rendendo sempre più facile la vita in Maremma. Oggi i butteri sono un'attrazione turistica e rappresentano un patrimonio storico fondamentale per il territorio.
Per tutti questi motivi, ci sembrava un peccato non permettere a Michelangelo di vivere un'avventura degna del selvaggio West, per giunta a così breve distanza da Roma...
Veri e propri antisegnani dei cowboy, questi allevatori dalle origini antiche ( il termine buttero deriva addirittura dal greco, boutoros, ovvero colui che pungola i buoi) hanno trascinato per anni le loro mandrie su e giù per la maremma. Montavano selle caratteristiche, indossavano un mantello detto pastrano e mangiavano l'acquacotta, ovvero una zuppa fatta con quel poco che offriva la loro terra. Si cimentavano in gare di abilità a cavallo, molto simili ai rodei americani.
Le bonifiche dell'ottocento hanno modificato la struttura del territorio, rendendo sempre più facile la vita in Maremma. Oggi i butteri sono un'attrazione turistica e rappresentano un patrimonio storico fondamentale per il territorio.
Per tutti questi motivi, ci sembrava un peccato non permettere a Michelangelo di vivere un'avventura degna del selvaggio West, per giunta a così breve distanza da Roma...
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