L'episodio di questo mese è dedicato al gioco della pallacorda.Il jeu de paume, come era chiamato dai francesi, era forse lo sport più diffuso all'epoca. Si giocava in appositi campi, dalla forma rettangolare, circondati da muri ma a cielo aperto. A Roma questi campi si trovavano all'altezza dell'odierna via della pallacorda. Fu lì che Michelangelo, in seguito ad una lite di gioco, uccise il suo rivale Ranuccio Tomassoni. Nella nostra storia abbiamo privilegiato gli aspetti in comune con il tennis, come l'uso della racchetta, inventando un campo leggermente diverso dal solito. Più avanti nella serie vi racconteremo la pallacorda in una maniera più fedele alla realtà storica. Per il momento però possiamo affermare che l'avversario di turno Michelangelo, il campione francese Gerard è un personaggio verosimile. All'epoca Parigi era strapiena di campi da gioco ed esisteva addirittura un albo di giocatori professionisti. Solo un incosciente come Michelangelo lo avrebbe potuto sfidare nella sua specialità. Per sapere come è andata a finire, non vi resta che acquistare l'albo in edicola da oggi...
mercoledì 26 giugno 2013
giovedì 13 giugno 2013
Trentatreesimo episodio: Amicizie importanti
L'episodio di oggi è dedicato a Roma, città dei grandi pregi e dagli altrettanto grandi difetti. Splendida dal punto di vista storico/artistico, si è adagiata sulla sua natura di capitale ed è rimasta prigioniera della sua stessa fitta ragnatela di potere costituito. Così descriveva la Roma del XVI secolo Carlo Borromeo: una città dove per far successo è indispensabile avere una carrozza e amare Dio.
L'arcivescovo metteva in luce un quadro non dissimile da quel vortice della mondanità descritto da Sorrentino ne La Grande Bellezza, al cinema in questi giorni.
Passano i secoli, ma Roma rimane sempre la stessa: vittima del suo fascino e di quella intricata rete di contatti che da sempre la caratterizzano come la città in cui servono Amicizie importanti...
ps:
il pittore che Michelangelo incontra in questo episodio è liberamente ispirato alla figura di Antiveduto Gramatica, noto come gran capocciante, cioè autore di ritratti. Fu probabilmente il primo maestro di Caravaggio ( secondo Peter Robb , entrò nella bottega del siciliano Lorenzo solo successivamente aver fatto pratica da Gramatica), nonostante fosse di poco più anziano di lui. Per enfatizzare questo elemento lo abbiamo leggermente invecchiato, per sottolineare come Antiveduto fosse artisticamente più maturo di Michelangelo, e lo aiutò notevolmente a calarsi in un contesto particolare come quello di Roma....
L'arcivescovo metteva in luce un quadro non dissimile da quel vortice della mondanità descritto da Sorrentino ne La Grande Bellezza, al cinema in questi giorni.
Passano i secoli, ma Roma rimane sempre la stessa: vittima del suo fascino e di quella intricata rete di contatti che da sempre la caratterizzano come la città in cui servono Amicizie importanti...
ps:
il pittore che Michelangelo incontra in questo episodio è liberamente ispirato alla figura di Antiveduto Gramatica, noto come gran capocciante, cioè autore di ritratti. Fu probabilmente il primo maestro di Caravaggio ( secondo Peter Robb , entrò nella bottega del siciliano Lorenzo solo successivamente aver fatto pratica da Gramatica), nonostante fosse di poco più anziano di lui. Per enfatizzare questo elemento lo abbiamo leggermente invecchiato, per sottolineare come Antiveduto fosse artisticamente più maturo di Michelangelo, e lo aiutò notevolmente a calarsi in un contesto particolare come quello di Roma....
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