Un episodio dedicato al mondo dell'occulto, tema che ci è caro e che abbiamo già sfiorato in altre storie. Il tentativo è quello di cercare di ricostruire una percezione della realtà diversa da quella moderna: all'epoca di Michelangelo, infatti, magia e scienza erano percepite esattamente come la stessa cosa.
La Clavicula Salomonis, il libro a cui facciamo riferimento, è la crasi di due testi realmente esistenti: la Chiave di Salomone, o Clavis Salomonis, e la Piccola Chiave di Salomonis, o Legemeton Clavicula Salomonis. Il primo è un testo di magia Medievale, il secondo è del XVII secolo. Si tratta di due grimori, ovvero raccolte di incantesimi. La datazione dei testi è incerta, soprattutto la Piccola Chiave è piena di materiale risalente al Trecento. Non siamo stati gli unici a citare questi testi all'interno di una storia: anche Valerio Evangelisti, nel suo il Castello di Eymerich ha citato la Piccola Chiave, nonostante il romanzo sia ambientato nel XIV secolo.
Anche i pentacoli sono ispirati a incantesimi di evocazione, che richiedevano appunto l'usa di un pentacolo. La formula del rituale è invece una citazione letteraria: è contenuta nel racconto di H.P. Lovercraft L'orrore di Dunwich. Lo scrittore di Providence è un autore che ci è particolarmente caro, ed è inoltre un enorme fonte di ispirazione per storie dai toni foschi. Evitate dunque di ripetere la formula a voce alta, o vi ritroverete davanti al volto del diavolo...
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