Caravaggio è finalmente giunto a Venezia. In questo primo episodio, Michelangelo avrà a che fare con la leggenda di Cà Dario, una delle case infestate più famose del mondo.
Costruita nel 1479 dall'architetto Pietro Lombardo su mandato di Giovanni Dario, la villa doveva servire come dote per la figlia Mariuccia. La donna, sposatasi con il ricco mercante Barbaro, morì suicida, a causa della bancarotta del marito. Da quel momento, ha inizio la maledizione dei proprietari di Cà Dario.
La casa rimase alla famiglia Barbaro fino al XIX secolo, poi passò ad un mercante di gemme di origine armena, Arbit Abdoll, che fece bancarotta poco dopo. Dopo di lui, venne il turno di Radon Brown, un inglese che morì suicida sempre in seguito ad un tracollo economico. Il proprietario successivo, Charles Briggs, fu costretto a fuggire in Messico dove si suicidò il suo amante.
Successivamente, la villa ospitò il poeta francese Henri de Régnier, che a causa di una grave malattia dovette rinunciare per sempre a recarsi nella sua amata Venezia.
Nel secondo dopoguerra, la casa stava per passare al tenore Mario del Monaco, che dopo un terribile incidente automobilistico rinunciò, anche in seguito ad una lunga e difficile riabilitazione.
Poi venne la volta del conte torinese Filippo Giordano delle Lanze, ucciso nella villa dal suo amante, il marinaio croato Blasich, che fuggì a Londra dove fu assassinato.
La villa fu rilevata da Kit Lambert, manager degli Who, che morì cadendo dalle scale poco dopo.
Negli anni ottanta la villa tornò di proprietà di un veneziano, Fabrizio Ferrari, che poi perse tutto il suo patrimonio, mentre sua sorella morì in uno strano incidente stradale.
Il nuovo proprietario fu Raul Gardini, il noto imprenditore implicato nello scandalo di Tangentopoli, morto suicida in carcere nel 1993.
Da Gardini in poi, la villa è rimasta sostanzialmente senza compratori. Si dice che Woody Allen fosse interessato all'acquisto, ma la trattativa non si è mai concretizzata.
La maledizione però non si è fermata: l'ultima vittima di Cà Dario è il bassista John Entwistle, morto d'infarto nel 2002 dopo un soggiorno di una settimana proprio nella villa veneziana.
Di sicuro c'è una spiegazione razionale, e in cinquecento anni di storia ci saranno stati tantissimi proprietari, per cui è possibile che si tratti solo di circostanze sfortunate. Eppure la casa è ancora sfitta e al momento non ci sono compratori. D'altronde fu costruita su di un antico cimitero, un terreno ideale per condensare le energie negative...